Armi ad uso scenico: per l'acquisizione e detenzione serve specifica licenza di maestro d'armi ad uso scenico

Mio suocero, insieme al fratello, erano proprietari di una azienda italiana di effetti speciali cinematografici e armi a uso scenico; l'azienda è ancora presente, ma mio suocero è deceduto e la sua licenza ora è intestata al fratello. Se la persona titolare della licenza dovesse venire a mancare, cosa succede alle armi a uso scenico a lui legate? Passerebbero di diritto ai figli anche se non hanno licenza di maestro d'armi?

Risposta a cura dell’Avv. Adele Morelli

Ai sensi dell’art. 22, comma 1, L. n. 110/1975, “Per armi da fuoco per uso scenico si intendono le armi alle quali, con semplici accorgimenti tecnici, venga occlusa parzialmente la canna al solo scopo di impedire che possa espellere un proiettile ed il cui impiego avvenga costantemente sotto il controllo dell’armaiolo che le ha in carico.”.

Secondo quanto dispone la circ. Min. Interno nr. 50(302/10.C.N.C.77) del 07.07.2011, “Per poter legittimamente detenere armi idonee all’uso scenico occorre che l’interessato sia dotato di licenza ex art. 28 o 31 T.U.L.P.S. a seconda del tipo di arma posseduta. La specifica licenza abilita alla detenzione unicamente di armi idonee all’uso scenico e deve contenere tale indicazione.”.

Pertanto, al venir meno del titolare di licenza, si rende necessario o trovare un altro soggetto (che sia anche un erede) disposto a chiedere nuova licenza di maestro d’armi ad uso scenico a suo nome, e che quindi possa acquisirle e detenerle, oppure le stesse dovranno essere cedute ad un altro maestro d’armi ad uso scenico o cedute ai musei o versate per la rottamazione al Ce.Ri.Mant.

Avv. Adele Morelli