La Carta Europea d'arma da Fuoco e le armi ad aria compressa
Sulla carta europea a me rilasciata dal Lussemburgo, dove risiedo, non sono annotate due armi corte ad aria compressa, di cui sono detentore. È una procedura corretta poiché quelle non sono armi da fuoco? Quale è la norma che si applica in questo caso? Come viene applicata in Italia?
Risposta a cura dell'Avv. Adele Morelli
La disciplina sulla carta europea di arma da fuoco è contenuta all'art. 12 della Dir. CEE 477/1991, recepita in Italia dagli artt. da 2 a 5 del D.Lgs. n. 527/1992. Per quanto riguarda l'iscrizione sulla carta delle armi ad aria compressa (ossia quelle, secondo la normativa italiana, la cui potenza al vivo di volata è pari o superiore a 7,5 j, come sancito dal D.M. n. 362/2001), l'orientamento presso le varie Questure in Italia non è uniforme, questo perché solo le armi da fuoco vengono assegnate ad una delle tre categorie consentite ai privati, ossia B, C e D. Si può comunque dire che da parte delle Questure vi è la tendenza sicuramente ad iscrivere le armi ad aria compressa qualificate come sportive dal Banco Nazionale di Prova, ai sensi dell'art. 23, comma 12sexiesdecies, del D.L. n. 95/2012 convertito, con modificazioni, nella L. n. 135/2012; e talune vi iscrivono anche quelle comuni, poiché l'aspetto che viene ritenuto rilevante è la presenza della matricola sull'arma, che rende la stessa lecita.
Avv. Adele Morelli
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