Ausiliario di PG ed accertamenti sulle armi
Mi è stato proposto di svolgere accertamenti sulle armi per conto di una forza dell’ordine, come Ausiliario di PG. Ma non credo di essere in grado di fornire una risposta, a causa della difficoltà del quesito. Come devo comportarmi?
Risposta a cura del Dott. Michele Frisia
In ogni stato e grado del procedimento penale può emergere la necessità di svolgere accertamenti tecnici o di ottenere pareri tecnici su questioni che vanno al di là dei semplici fatti e delle problematiche giuridiche. Il campo delle armi è notoriamente difficoltoso e ricco di questioni tecnico-scientifiche che solo persone esperte possono trattare in modo corretto. Per questo le forze di polizia, il pubblico ministero, il giudice, e anche gli avvocati difensori, possono avere necessità di interpellare uno di questi esperti, che assume a quel punto un ruolo particolare, detto talvolta “perito”, oppure “consulente tecnico”, o anche “ausiliario di polizia giudiziaria”.
L’esperto, in base alla figura che lo ha contattato e al momento in cui è accaduto, assume differenti ruoli, che saranno caratterizzati da regole, responsabilità e poteri molto diversi da caso a caso. Ma comunque, qualora l’esperto ritenga di non essere sufficientemente competente per poter rispondere alla specifica domanda che gli viene rivolta, è sua facoltà (ma spesso anche obbligo) quello di dichiarare tale incompetenza e di rifiutare quindi l’incarico.
Dott. Michele Frisia
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Il TIMA è un corso facoltativo di durata triennale di IPSIA Beretta nato per unire il percorso scolastico alle richieste che offre il settore armiero in Valle Trompia.
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