Licenza di assemblaggio armi comuni

Essendo intenzionato ad acquisire la licenza di assemblaggio di armi comuni, ho chiesto informazioni alla mia Questura sul tipo di esame per la capacità tecnica da superare che sia propedeutico alla licenza di assemblaggio, ma mi è stato risposto che la licenza di assemblaggio non esiste e che devo considerarla inclusa nella licenza di fabbricazione, perché “nel più sta il meno”. È corretto?

Risposta a cura dell’Avv. Adele Morelli

La licenza di assemblaggio di armi comuni esiste ed è una specifica licenza di P.S. prevista dall’art. 31 TULPS, a seguito della modifica normativa apportata dal D.Lgs. n. 204/2010 in vigore dal 1° luglio 2011. Peraltro, l’assemblaggio è previsto anche nell’elencazione delle attività che svolge l’armaiolo, come dettagliate dall’art. 1bis, comma 1, lett. g), n. 1) del D.Lgs. n. 527/1992. Chiariamo altresì che un passaggio sull’introduzione a livello normativo della specifica licenza di assemblaggio è contenuto anche nella circ. Min. Interno nr.  557/PAS/10900(27)9 del 24.06.2011 (pag. 3, 2^ capoverso in alto), che dispone che “Per quanto concerne le modifiche all’art. 31 del T.U.L.P.S., - che pure entrano in vigore il 1° luglio 2011 – le stesse riguardano, anche in questo caso, la previsione della licenza per l’”assemblaggio” delle altre armi e parti di esse.”.

La licenza di fabbricazione e la licenza di assemblaggio hanno contenuti e prevedono facoltà e modalità operative diverse, quindi sono a tutti gli effetti due differenti  licenze di P.S.: il fabbricante deposita il suo punzone al BNP come fabbricante, egli può realizzare un’arma finita partendo da materia prima o semilavorati, dispone di macchine e tecnologia di una certa portata ed anche l’allestimento dei locali è a ciò funzionale in termini di sicurezza, al termine della fabbricazione appone sull’arma la marcatura unica ai sensi dell’art. 11 L. n. 110/1975 e poi la manda al BNP ad effettuare le prove di pressione. Nell’ambio della sua attività di fabbricazione, l’arma nasce sulle pagine dello specifico registro di carico e scarico della fabbricazione (numerato su ogni pagina e su ogni pagina vidimato dall’autorità di P.S.). L’assemblatore deposita il suo punzone al BNP nella sua qualità di assemblatore, egli può realizzare un’arma mettendo assieme tutte le parti essenziali finite realizzate da altri (e che quindi acquista già finite) e può fare interventi di aggiustaggio/sistemazione, ma non di creazione di parti essenziali, la strumentazione di cui dispone è di minore portata rispetto a quella del fabbricante ed anche l’allestimento dei locali è diverso. Le predette parti gli arrivano già con la marcatura unica impressa dal fabbricate ai sensi dell’art. 11 L. n. 110/1975. L’invio dell’arma al BNP per le prove è una scelta dell’assemblatore rimessa discrezionalmente alla sua valutazione tecnica, atteso che le parti fondamentali che sopportano la pressione dei gas al momento dello sparo gli sono già state fornite con la prova del BNP, poiché ciò prevede il capitolo 4 della Decisione XVVII-11 della C.I.P. Nell’ambito dell’attività di assemblaggio, sul registro di carico e scarico (anche in questo caso, numerato su ogni pagina e su ogni pagina vidimato dall’autorità di P.S.) andranno prima annotate le parti fondamentali giunte sfuse presso l’assemblatore e poi andrà caricata l’arma realizzata da esse (ogni Questura potrà imporre prescrizioni specifiche sul punto: quanti registri usare, come caricare/scaricare le parti e l’arma che da esse ne deriva, etc.).

Avv. Adele Morelli